Sentiero lungo, faticoso e impegnativo, percorribile generalmente dalla tarda primavera all’autunno (in assenza di neve), con tratti molto ripidi soprattutto all’inizio e alla fine, non particolarmente tecnico ma che richiede attenzione. Sconsigliato con il buio e in caso di pioggia in quanto alcuni tratti diventano scivolosi. Il percorso è tutto segnato ma non è sempre evidente anche perché poco battuto. Meta di soddisfazione in cima alla selvaggia Val Ladrogno, ai piedi dell’impressionante parete del Pizzo Manduino.
Difficoltà E
Dislivello totale in salita 1300 m., in discesa 20 m.
Tempo di percorrenza 6h 30m
Acqua: alla partenza in a Codera, fontana a In Cima al Bosco, da lì in avanti ruscelli
Possibilità di pernottamento: spazio per tendine a In Cima al Bosco e all’Alpe Ladrogno, 12 posti letto nel Bivacco Casorate Sempione (incustodito, sempre aperto)
Dal paese di Codera (820 m.) si seguono le indicazioni per il Tracciolino (itinerario ⑥) scendendo fino ai 2 ponti (800 m.). Poco dopo la scalinata che segue il secondo ponte, al bivio, si prende a sinistra seguendo le indicazioni per il Bivacco Casorate Sempione. Inizia qui un sentiero molto ripido che risale nel bosco sul costone laterale della stretta val Ladrogno. Dopo una breve ma intensa salita si incrocia il Tracciolino (900 m.), che si supera continuando a salire. Proseguendo la salita, sempre ripida, si arriva prima ai ruderi dell’alpe Mottala, abbarbicati su una radura, e infine si sbuca all’alpeggio di "In Cima al Bosco" (1268 m.), dove si trova una baita recentemente ristrutturata su un balcone panoramico con vista sul lago.
Da qui il sentiero si fa più dolce e si inoltra all’interno della Val Ladrogno costeggiando il fianco orografico sinistro, con alcuni sali-scendi, attraversando alcune vallette laterali (attenzione durante il disgelo e dopo piogge abbondanti), fino a giungere al fondo della valle (1600 m. circa) dove si attraversa il torrente principale (attenzione) sotto ad alcune belle cascate. Passati sul versante opposto, si sale nel bosco sempre più rado fino all’alpe Ladrogno (1700 m.). Da qui il sentiero si inerpica per un bosco di larici, ove occorre prestare attenzione ai segni. Usciti dal bosco si procede a destra (evitando la deviazione a sinistra per la Forcola dei Pianei (pericolosa)) e superato un ruscelletto, si risale di nuovo ripidamente piegando poi a sinistra per pascoli e rocce fino a traversare un ghiaione (acqua nei pressi) e raggiungere con un ultima rampa erbosa il rosso bivacco, riparato da un grosso masso. Posto in cime ad un promontorio roccioso, il bivacco offre una splendida vista panoramica sulla valle. Da qui non è possibile andare oltre, in quanto il percorso diventa alpinistico; analogamente è da evitare la deviazione per la Forcola dei Pianei. Da qui non è possibile andare oltre, in quanto il percorso diventa alpinistico e quindi potenzialmente pericoloso.
Percorso Inverso.
Il ritorno per la via di salita è una scelta obbligata e non presenta criticità, se non prestare attenzione a non perdere il sentiero nel tratto dal bivacco all’alpe Ladrogno. Attenzione a prevedere un tempo adeguato per il ritorno in quanto la strada è lunga e faticosa anche in discesa, sia per lo sviluppo sia per il dislivello, ed è bene non farsi sorprendere né dal buio né dalla pioggia.